XX settembre, Nucara con l’Edera a Porta Pia

Il segretario del Partito repubblicano italiano, Francesco Nucara, accompagnato da una delegazione dell’Edera, si è recato ieri mattina presso Porta Pia, a Roma, per la storica ricorrenza della Breccia del XX settembre che, come abbiamo ricordato anche in un comunicato, segna "la fine del potere temporale del Papa". Una presenza tanto più necessaria oggi, quella repubblicana, specialmente in riferimento alle celebrazioni che sono state approntate, che hanno visto una rilevante presenza del Vaticano, con il coinvolgimento delle sue più alte autorità. L’avevamo già scritto in un editoriale dello scorso luglio, notando come la ricorrenza, in questo 2010, sembrava essere stata organizzata per "riscrivere" la storia, facendo calare sulla Città eterna uno spirito di conciliazione palesemente mirato a soffocare tutte le differenze e ad appianare tutti i contrasti. Facendo apparire le celebrazioni non come una ricorrenza laica, ma una sorta di confusa festa generica. L’intento ideologico è palese: fare in modo che la Breccia non indichi il compimento dell’Unità (seppure sotto la monarchia) ma addirittura una sorta di ferita aperta nel corpo della Chiesa, con un Papa che si autorecluse in Vaticano. Dunque un’offesa, una piaga alla quale – ecco il revisionismo al lavoro – si sarebbe in qualche modo rimediato con una festa della riconciliazione. Chiarissime le parole del Cardinal Bertone: "Alla vigilia del 150mo anniversario dell’Unità d’Italia - ha detto - possiamo ricordare che la comunità civile e quella ecclesiale desiderano cooperare per il bene del popolo italiano". Intento nobile quanto si vuole, ma che confonde intenzionalmente le acque. Ed è anche per ribadire che le cose furono (e dovrebbero essere) molto diverse, che i repubblicani hanno portato quest’anno la loro testimonianza.